martedì 16 gennaio 2018

D'ombre e di Stelle

Thanks.
O'Riordan.
Dolores. 


Voce di una generazione, sì: poiché capace di struggente unicità e sbalzi vertiginosi di registro, per esprimere i soprassalti tormentosi del cuore di un insieme d'anime giovani che – mentre si lasciava alle spalle le apparenze illusorie degli anni '80 – era in mezzo al guado di un'era già global che, negli scheggiati '90, iniziava ad affilare il proprio efferato corso verso la disumanità iper-mercatista e smaterializzante di questi annosi 2000.

Testi tanto semplici, i suoi, quanto trafitti d'improvvisi ribaltamenti oscuri nel mezzo di slanci verso nostalgie di vaghe luminosità: ma per dare, così, contundente forma e timbro alla fisicità di universi spettri interiori che prima o poi, nell'intimo, fanno dire a ognuno «Does anyone love the way they are?». Qualcuno si ama per il modo in cui è? Che è la vera domanda da farsi con radicalità, mentre si guarda a come rifulgere vivi sia d'ombre che di Stelle.



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