sabato 20 aprile 2013

Il Pane e le Rose

La senatrice reggiana del PD Leana Pignedoli è stata mia professoressa di Musica alle Scuole Medie negli anni '80, nella ridenterrima e pastoral Carpineti
Quando la conobbi in qualità di cinno che faticava un po' col solfeggio (benché poi avrei fatto il cantante e compositore melodista) e che trafficava con le proprie ditine (o "i propri ditini"?!? o "ditina"? mah…) sui buchi del flauto, lei era una giovane  capace di trasmettere passione e tensione etica nelle attività che svolgeva coi ragazzi a scuola. All'epoca, militava già – con garbo e razionalità – nelle fila del PCI ante-caduta del Muro di Berlino. 
Ne ho un bel ricordo.
Circa un quarto di secolo dopo, è successo di tutto in 'sto Paesaccio di magna-magna denominato non per niente Eatalia, per la gioia dei cultori dell'anglofonia storpia e del creatore della catena agroalimentare Eataly (anch'egli – toh! che caso – del PD) Baf-Farinetti…
La brillantante senatrice della Repubblica così decide di scrivere un primaverile comunicato per spiegare lucidosamente come mai ha votato scheda bianca - la famosa "responsabilità", no?, di cui si ciancia da 2-mesi-2 a questa parte – al primo turno di votazioni del novello Presidente della Repubblica. Comunicato che riporto dall'agenzia di stampa dell'Appennino Reggiano "Redacon" e che, al momento (ore 18.34), è in piena evidenza nella sua home page ed è comunque raggiungibile cliccando qui.  
A seguire, sorbillatevi pure la mia rispostina alla Senatrice (nonché mia ex professorossa…) di già postata come 15esimo fra i commenti pubblicati dalla summenzionata testata appenninica, sebbene con qualche correzione inesplicabile e deprecabile della loro redazione. 
Buona (?) lettura e Addio, Italia… anzi, Eatalia! … Burp!! 

“Ieri sera all’assemblea dei gruppi del Pd, ho votato contro la proposta di Franco Marini, perché credo che il Presidente della Repubblica, come si è detto, debba essere figura istituzionale, di garanzia, fuori da ogni logica di spartizione politica e debba essere percepito come tale nel Paese.
Serve un nome che sappia, da solo, con il suo profilo, superare ogni veto che viene impropriamente presentato dalle diverse forze politiche. Il Presidente della Repubblica deve essere al di sopra di queste logiche e un sistema politico che non ha questo orizzonte non è adeguato ed è destinato ad implodere. L’Italia, inoltre, ha bisogno più che mai di una figura di alto profilo, riconosciuta a livello internazionale.
Rinnovamento per me significa questo: un Paese che sa ripartire e ritrovare dentro di sé le energie per una reazione adeguata. Una fiducia che nasce da nuovi modi e una visione di livello internazionale: un paese europeo.
Cambiare passo, a mio parere, vuol dire sapere distinguere l’esigenza di fare governi di scopo di carattere istituzionale senza preclusioni per superare problemi drammatici come quelli che stiamo vivendo a livello economico, per superare il blocco del sistema elettorale. Diverso è ragionare di alleanze di prospettiva.
Confondere questi piani significa minare la credibilità e la speranza di futuro, ampliare la distanza tra politica e cittadini che non intravedono coerenza e logica nelle scelte politiche. Se c’è coerenza e proposta alta un gruppo dirigente ha il dovere di andare avanti per il bene comune anche di fronte a dissensi.
Oggi non ci sono queste condizioni. Il Paese percepisce in questa proposta, ancorché figura onesta e trasparente, una riproposizione di logiche del passato, inadeguate al momento, ci vuole coerenza.
Per tutto questo alla prima elezione ho votato scheda bianca contando su una nuova proposta del mio partito all’altezza di questo tempo”.

Ecco la mia replica in forma di J'accuse!:

"Se la 'proposta all'altezza di questo tempo' è Prodi, complimentoni!  S'è visto cos'è successo, ma si sapeva anche prima che sarebbe finita in un'ecatombe comunque perché il PDL avrebbe scatenato la guerra santa. Che genioni!! Ma che ci voleva a votare Rodotà?! Nessun Democraticuccio risponde seriamente, se non la solita solfa da due soldi che non era una scelta loro, per quanto il giurista faccia parte della loro storia politica. La peggiore classe politica di sempre continua a dimostrarsi all’altezza, anzi alla bassezza della sua risaputa micro nomea, che soltanto essa non vuole riconoscere, mentre la maggior parte della gente continua a votarla per pura compassione se non autentica pena.
Oltre a provare una rabbia immensa, cara la mia Leana (mia brava, tra l’altro, mannaggia! ex Prof. di musica alle Scuole Medie), un’ira feroce nei vostri pessimi confronti – autentici mandanti dell'uccisione del nostro Paese, assieme al centro-destra e con la nostra connivenza di decadenti italioti, incapaci ogni volta di capacitarsi della vostra conclamata  pochezza – m’accorgo, ora dopo ora, di smarrire tutte le possibili speranze di resurrezione di questo Paese sfasciato che, va da sé, lascerò. Tempo di organizzarsi, preparare – dove si può – il terreno e poi via!, andarsene. 2014 all’estero e ti manderò una cartolina, stanne certa!, a ricordarti la strage che avete commesso nei confronti della mia generazione e delle altre a cui avete tolto sogni, prospettive, dignità ed energie – il Pane e le Rose.
E mentre col ritorno di Napolitano niente va dunque a cambiare, riproponendosi l’incistata trimurti del governaccio tecnico montiano, l’unica miserabile gioia è sapere che quell’accozzaglia chiamata PD non arriverà a mangiare il panettone e così sparirà. E con la sua scomparsa, anche Berlusconi e il PDL intero finalmente spariranno. Perché oramai lo sanno anche le razze extraterrestri – quelle che non ci conoscono e che non ci conquistano perché valiamo nulla nella nostra tracotanza – che se c’è stato Berlusconi al vertice della politica nazionale è per la  presenza collusa dell’intero centro-sinistra querulo, vano e altresì corrotto (sicuramente nell’anima) di questi ultimi due decenni dimenticabili".




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1 commento:

  1. 22/04/2013, ore 14.29, aggiornamento della querelle.
    Mio altro intervento, in risposta a un giovane segretario locale del PD, peraltro amico mio…: 5° commento, al link http://www.redacon.it/2013/04/22/simone-ruffini-segretario-pd-di-castelnovo-ne-monti-sulla-crisi-del-partito/

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